di Maurizio Cinelli
Il programma dell’anno di presidenza – un anno ricco di eventi, che l’empatia dei partecipanti, il loro corale, collaborativo coinvolgimento e, non ultimo fattore, il favore delle condizioni atmosferiche, hanno concorso a rendere piacevoli, fruttuosi, impressivi – richiedeva un degno coronamento a chiusura.
La scelta, non a caso, è caduta sul grande Beniamino Gigli e sulla sua Recanati, la Città che gli ha dato i natali e che Egli mai, neppure dopo aver raggiunto gli apici della celebrità nel mondo, ha dimenticato o trascurato, e alla quale, anzi, è tornato tutte le volte che ha potuto, fino a lasciare ad essa, ultimo segno di un indissolubile legame, le sue spoglie mortali.
L’omaggio che “Le Cento Città” ha potuto tributare al grande tenore è stato reso, per l’occasione, da Fabio Brisighelli, il quale, con parole ispirate, davanti all’auditorio raccolto per ascoltarlo all’interno della sede “naturale”, il museo “Beniamino Gigli”, ha saputo evocare con grande competenza e maestria, insieme alle vicende salienti della vita, le tappe fondamentali del percorso artistico e dei successi internazionali del grande tenore. Pubblichiamo il resoconto.
Completata la visita del Museo, la comitiva si è trasferita a Montarice, sul colle in cima al quale sorge, quasi prua di nave tra il mare e il colle di Recanati, la villa che Beniamino Gigli volle per sé, per celebrare in qualche modo il suo grande, mondiale successo. Una visita che è stata possibile grazie alla cortese disponibilità del coniugi Raffaella Bartoloni e Delio Droghetti, ai quali la villa attualmente appartiene, e che, per l’occasione, si sono offerti di accogliere e accompagnare gli ospiti. Gabriele Barucca, recentissimo, prezioso “acquisto” dell’Associazione, ha proceduto all’illustrazione, da grande competente, quale è, degli aspetti storici e artistici della Villa; e anche di questo vi è documentazione.
Per sigillare degnamente la giornata, e celebrare nel modo migliore il commiato, non poteva esservi occasione più favorevole della cena. All’estremo nord del territorio di Porto Recanati, in prossima della foce del Musone, il noto ristoratore “Dario”, specialista nel confezionare piatti di pesce, ha allestito una romantica cena a lume di candela, imbandendo per l’occasione i tavoli sulla riva stessa del mare, con il Conero, trapunto di luci vieppiù brillanti man mano che le ombre della sera si infittivano, a fare da sfondo.
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