Pareri dei soci

SARNANO, MUCCIA e CAMERINO
A 6 anni dal terremoto le nuove scuole donate da Fondazioni
e privati imprimono un forte segno di rinascita nelle comunità
Sabato  10  Settembre  2022

Il nostro piccolo autobus  ha percorso l’ultimo tratto di strada, da  Civitanova a Sarnano, verso zone colpite dal terremoto del 2016,  mèta del nostro viaggio, insieme al presidente  l’arch. Filiberto Bracalente  che ha provveduto ad illustrare le caratteristiche dei luoghi percorsi con dati geografici, storici, di sviluppo  industriale ed agricolo,  rendendo più breve il tragitto e  preparando la visita ai luoghi dove Fondazioni e privati hanno contribuito ad alleviare la tragedia vissuta dalle popolazioni impegnandosi a ricostruire in breve tempo 3 plessi scolastici.
Arrivati a Sarnano visitiamo dapprima  la “Scuola Secondaria di primo grado Giacomo Leopardi” dove ci attende Flavia Ionni, giovane dottoressa rappresentante dell’ABF (Andrea Bocelli Foundation), che ci ha accompagnato durante tutta la giornata; merita un grande elogio la Flavia ed è importante sottolineare quanto sia stata utile la sua presenza, sia per la  capacità di rispondere a tutte le domande, sia per la disponibilità e simpatia che per l’abilità comunicativa che, sempre pronta quando era necessario, coglieva ogni opportunità per farsi da parte e coinvolgere  i protagonisti.    Con lei entriamo  nella scuola  dove ci ha fatto notare, cosa che abbiamo riscontrato anche  nelle istituzioni visitate successivamente, l’elenco di tutte le fondazioni ed istituzioni  private italiane e straniere che hanno contributo alla realizzazione degli edifici; abbiamo così capito che la ABF è stata la capofila  che ha colto l’importanza del progetto (progetti simili, ci hanno spiegato, erano già stati realizzati dalla Fondazione ad Haiti dopo il terremoto del 2010)  e che ha avuto la  capacità di convogliare i contributi e realizzare sia i progetti sia le opere in breve tempo: 150 giorni! (centocinquanta) – cioè cinque mesi dal progetto alla realizzazione.
E’ poi intervenuto  il Sindaco di Sarnano  Luca Piergentili, il quale mentre eravamo seduti  al “Peristilium” della scuola, cortile interno che ripropone la struttura della casa romana e che viene utilizzato anche per tenere lezioni all’aria aperta,  si è trattenuto con noi per fornirci ulteriori spiegazioni  soprattutto sull’importanza della collaborazione fra pubblico e privato.
Abbiamo notato che l’utilizzo dell’edificio scuola è continuo, al di là delle ore e dei mesi canonici, in quanto questa  è inserita nella vita della comunità, perciò utilizzata anche per  diversi gruppi ed attività cittadine ed anche la palestra accoglie vari gruppi sportivi. Il vincolo fra la scuola e l’ABF comporta lo svolgimento di una notevole  attività musicale oltre all’insegnamento,  questa è  la garanzia di avere per 10 anni la collaborazione dell’ABF per quanto concerne la fornitura degli strumenti necessari, insieme al provvedere  nuove tecnologie tanto per l’ insegnamento che per  le attività musicali, assicurando la presenza di un tecnico specializzato in grado di formare e supportare i professori nella conoscenza e nell’uso del digitale.  Un progetto quindi che non solo ha curato e disegnato  il piacevole spazio architettonico insieme all’arredamento ma che viene accompagnato anche nella gestione attraversi gli anni.     Interessante è stata la visita  alle istallazioni: aule dotate di lavagna tradizionale e di lavagna interattiva, piccola aula magna ma curata dal punto di vista acustico, laboratori scientifici, aula di musica con tutti gli strumenti necessari, palestra multifunzionale con  relativi  bagni e vestiari, che è a disposizione  ed a servizio anche della comunità. Inoltre ci sono personal computer (laptop) a  disposizione per ciascun studente.  Con una progettazione innovativa  la scuola è  dotata al suo interno di un ricambio totale di aria ogni 70 minuti e all’esterno, in corrispondenza dell’ingresso da un lato vi è un’ampia  gradinata adibita per assemblee, incontri  o per assistere a spettacoli all’aperto, anche quest’ultima ad uso della comunità di Sarnano.
La seconda tappa della giornata è stata  Muccia, nell’alto maceratese, dove ci attende il sindaco Mauro Baroni difronte alla Scuola d’istruzione primaria e dell’infanzia “Edmondo De Amicis”.
Il progetto di questa scuola è consono con queste due destinazioni, uno spazio centrale che è anche luogo compartito da tutti i ragazzi e che collega le due ali  dell’edificio, una destinata a scuola elementare e l’altra a scuola dell’infanzia.
Lo spazio destinato a scuola per l’infanzia segue i principi educativi della Montessori: dimensioni delle aule e degli arredi adatti all’età dei bambini, possibilità di gestire da soli gli oggetti, tutto in un piacevole ambito di colori e luminosità. Anche qui grande importanza è riservata  alla musica e vi è anche un  piccolo teatro.
La sezione riservata alla scuola elementare è dotata di una stupenda aula /salone per la musica insieme ad aule comunicanti, adatte anche per  pluriclassi.  Le aule sono dotate anche qui di lavagna interattiva ed ogni studente può avere un proprio computer (laptop) a disposizione.
Anche a Muccia, il sindaco Baroni si è detto orgoglioso  di aver aderito a questo progetto coordinato dalla ABF.    La scuola, inoltre, ha una cucina dotata delle migliori e più adatte attrezzature ed i pasti si preparano a scuola con un cuoco locale, molto apprezzato, con l’uso di ingredienti e prodotti locali e  sotto la guida di un nutrizionista. Possiamo testimoniare l’eccellenza della cucina in quanto i nostri soci hanno potuto apprezzare l’ottimo pranzo all’aria aperta nell’atrio della scuola.
La scuola è dotata di un comodo parcheggio, giardini con giochi per i piccoli, piste per correre e perfino una scacchiera  a pavimento per il gioco della dama o degli scacchi. Anche questo edificio  è particolarmente inserito nella vita della comunità, ha una palestra a cielo aperto con tutti gli strumenti per esercitarsi ed anche un’area comune adibita alla preparazioni  di  grigliate ….per le feste della scuola  e per i paesani.
Dopo il convivio,  il sindaco Mario Baroni ci  ha accompagnato  al Mulino  medievale  “Da Varano”.
L’ultima tappa della giornata è stata  Camerino.  Il sindaco Roberto Lucarelli ci ha accolto  in piazza Sisto V,  nel centro della città ancora inagibile e ci ha  accompagnato  nella “zona rossa”,  dove abbiamo potuto osservare in questa area solitaria e deserta i tanti palazzi transennati, abbiamo sentito oltre alle spiegazioni del sindaco il racconto del nostro socio Avv. Corrado Zucconi Galli Fonseca  e la sua sig.ra Cristina che hanno vissuto in prima persona i drammatici eventi, e ci hanno fatto capire che dietro queste facciate oramai c’è  solo distruzione,  tetti sprofondati e molte macerie. In questo panorama desolato ci hanno fatto notare anche  un aspetto positivo, lo slargo apertosi davanti alla medievale chiesa di San Francesco, dopo la demolizione del Tribunale distrutto dal terremoto,  questo spazio dà  finalmente al tempio una giusta prospettiva ed un’ottima visuale del complesso, e forse se non vengono costruiti altri edifici, potrebbe divenire una bella piazzetta .
Da centro abbiamo raggiunto, fuori dalle mura urbiche, l’Accademia della Musica “Franco Corelli” ABF dove ci ha accolto il maestro Vincenzo Correnti.
Piena di fascino la narrazione fatta dal maestro di come sono riusciti ad interessare la Fondazione Bocelli  e di come sia stata presa la decisione di ricostruire  l’Accademia che era stata da poco inaugurata dopo il terremoto del 1997 e nuovamente distrutta nel 2016!
In breve, il maestro dopo aver inviato infruttuosamente diverse lettere alla fondazione viene a sapere che una suora del convento di Santa Chiara, anche lei musicista, conosce Bocelli  . Interpellata  si impegna ad insistere fino ad avere  un interessamento. Effettivamente  lo ottiene. Per un periodo la Fondazione Bocelli invia in modo anonimo persone che osservano l’attività dell’ accademia, ed alla fine arriva il sospirato coinvolgimento dell’ABF.
L’Accademia alloggiava  prima nel centro di Camerino nella suggestiva sede del Palazzo della Musica, operativo dal 2015, dopo il restauro dal precedente terremoto  ma purtroppo di nuovo inagibile dal 2016.
La nuova sede donata alla città di Camerino dall’ABF è stata inaugurata il 1° ottobre 2020. Sviluppata su due livelli consta di 9 aule tematiche e un auditorium “La Nuvola” capace di ca. 200 posti. Il progetto di architettura, premiato a livello internazionale,  è firmato dallo studio romano di Alvisi Kirimoto.
Ma lasciamo i commenti  ai responsabili dell’ABF nel giorno dell’inaugurazione:

«Il progetto non finisce oggi. Al contrario, oggi inizia», così, ai giornalisti, il direttore di ABF
dott.ssa  Laura Biancalani. E prosegue: «Insieme alle associazioni culturali del territorio e all’Amministrazione comunale cercheremo di formare le nuove generazioni alla musica, di far crescere nuovi talenti, ma anche di portare talenti dal mondo, qui nelle Marche. Perché Camerino, con la sua università, con il suo centro storico meraviglioso, merita una vocazione internazionale».  
Ma è pur vero altrettanto che con l’inaugurazione odierna viene a essere centrato un obiettivo complesso e significativo, una scommessa importante per la Fondazione e per l’intera comunità camerte.

La scintilla è una lettera firmata dalle suore di clausura di Camerino. Nel corso di una riunione conviviale in casa Bocelli, un carissimo amico di famiglia (contattato dalle religiose) fa sì che la missiva venga “postata” sul sedile dell’automobile di Laura. Le sorelle si confidano con ABF, raccontano lo stato di prostrazione di una città d’antica e nobile tradizione musicale, che si è improvvisamente trovata orfana di una propria sede, andata distrutta nel corso del sisma…

Al suo interno, l’edificio ospita nel livello seminterrato un auditorium di 226 mq, mentre al piano superiore un ufficio e 9 aule per l’insegnamento, di cui due più ampie da oltre 30 mq, una da 22 mq per l’insegnamento della musica ai bambini da 0 a 6 anni, e le restanti di circa 14 mq.

A collegare verticalmente l’edificio, oltre all’ascensore, una scala in resina arancione dona grande vivacità ed energia all’ambiente. Una nota di colore vigorosa che si espande anche al piano superiore, dal pavimento dello spazio connettivo, alle porte di accesso alle aule didattiche e a una delle pareti al loro interno. Nelle aule, oltre agli arredi necessari e alla strumentazione musicale, sono stati previsti specchi e pannelli in legno che gli studenti possono personalizzare, appendendo spartiti o composizioni musicali. 

Le due aule in fondo di dimensioni maggiori, ospitano studi di registrazione e lezioni-concerti di musica elettronica. A differenza delle altre, sono di colore grigio scuro e presentano alle pareti particolari pannelli lignei microforati che ne migliorano le prestazioni acustiche. In tutte le sale del piano superiore, le finestre circolari posizionate a due differenti altezze, consentono alla luce che filtra dalle molteplici forature dei pannelli di entrare.

Aperta tutto l’anno e pronta ad ospitare convegni, manifestazioni, attività di studio e workshop a servizio della comunità, si presenta come una fucina didattica e innovativa dedicata alla musica, capace di restituire a Camerino un ruolo di riferimento nel panorama culturale del territorio marchigiano e non solo. Arriva da Chicago il prestigioso e storico premio internazionale dell’Architettura, è assegnato alla Accademia della Musica realizzata e donata alla città di Camerino dalla Andrea Bocelli Foundation e inaugurata nell’Ottobre 2020.

Dott. Marcello Matteucci,
vicepresidente de Le Cento Citta 2022-23


 


ANNO 2022/23 – EVENTO DEL 19 FEBBRAIO 2023
ASCOLI PICENO: IL MUSEO ARCHEOLOGICO, IL MUSEO DIOCESANO,
IL BAR MELETTI, IL CARNEVALE

Il freddo febbraio del 2023 regala ai Soci delle Cento Città una tregua inaspettata per godere di una splendida giornata ricca di storia, di arte e di tradizioni: il Museo Archeologico, quello Diocesano, il Bar Meletti. Oggi siamo numerosi, oltre sessanta, ma un po’ meno di quanto sarebbe stato possibile a causa delle limitazioni di spazio vitale offerto dal Bar Meletti con il suo ristorante: meta irrinunciabile, ma con un limite invalicabile di 55 posti Ied infattin una visita alla città ed infatti alcuni di noi, particolarmente interessati al programma del giorno, hanno pranzato in piccolo gruppo separato. La giornata comincia con la Storia: i cimeli sorprendenti e affascinanti dei Piceni prima e dopo la loro contrastata integrazione con Roma nel Museo Archeologico di Palazzo Panichi, nobile residenza del ‘500 ricostruita su precedenti vestigia medievali, trasformata in museo dal 1981. Ci accoglie la direttrice del Museo Dottoressa Sofia Cingolani. Particolarmente interessanti il pavimento musivo con il “TEMPO”, una mappa delle strade consolari da Roma all’Adriatico, i “proiettili” dei frombolieri, gli antichi fanti.

Il “tempo” bifronte


Da Roma all’Adriatico nel tardo impero


I proiettili degli antichi fanti: le FROMBOLE

La visita è proseguita con il Museo Diocesano non ancora restituito alla fruibilità pubblica dopo il terremoto del 2016, sotto la guida particolarmente attenta e competente dell’Arch. Michele Picciolo che ha curato sia il recupero di molteplici opere danneggiate sia lo stesso Palazzo Roverella sede dell’Arcivescovado e del Museo Diocesano: una splendida pinacoteca che ci ha portati dal Crivelli a  Pietro Alemanno, a Cola dell’Amatrice ai contemporanei, le sculture dalle lignee e terracotta ai bassorilievi iconici del tardo medio evo, i manufatti dai cofanetti ai Tabernacoli, l’argenteria sacra.


Cofanetto

Dopo l’eccellente desinare al Ristorante dello storico Bar Meletti in un’atmosfera patinata dalla storia centenaria e dallo stile floreale tenuto vivo ancor oggi, ci siamo immersi nell’unicità del Carnevale Ascolano. E’ una festa del popolo “sui generis” in cui l’arguzia ed il gusto della satira vengono testimoniate, parrebbe da tutti e con tutti attraverso costumi essenziali e scene didascaliche di pochi personaggi che rappresentano delle gag quasi sempre esilaranti.
Ed infine il ritorno a casa: stanchi, ma soddisfatti.

Salvatore Tomei

 


ASSEMBLEA INVERNALE | 17 DICEMBRE 2022
SANTUARIO PONTIFICIO DELLA SANTA CASA DI LORETO

E’ questo il giorno della nostra liturgia tardo autunnale che consente al Presidente di raccogliere i fili della prima parte del Suo mandato ed ai Soci, chiamati in Assemblea, a darne riscontro tangibile con una presenza fisica che ci si augura sia sempre significativa. E’ il momento di una prima sintesi e di un pre-consuntivo dell’anno sociale: non siamo più scolari, ma un po’ sentiamo il peso dell’esame. Il Presidente Filiberto Bracalente ha scelto quest’anno la Basilica di Loreto con tuttte le sue suggestioni sia storiche, sia artistiche, ma anche quelle derivanti dalla Sacralità del luogo e dalla sua solennità, accompagnate dal mistero della fede e del mito. E tutto ciò ha fatto scaturire nei quarantasei Soci presenti e dunque alla settantina di partecipanti compresi gli accompagnatori un sentimento di partecipazione più accorato del solito: meno mondanità e più sacralità che hanno piacevolmente accompagnato il resoconto del Presidente su quanto è stato fatto e su quanto è ancora da fare per il prossimo scadere al 31 luglio 2023: rimandiamo ai programmi pubblicati e futuri che fanno parte del nostro bagaglio di Soci: le note sempre puntuali inviate alle nostre caselle di posta elettronica dal nostro Segretario Giorgio Scalise. La mattinata dedicata alla nostra Assemblea nella Sala Macchi del Santuario ha visto inoltre la presentazione di un nutrito manipolo di nuovi Soci, il rapporto sul Bilancio delle spese, il resoconto sull’andamento dell’iter necessario al riconoscimento Unesco della Costa del Conero riducendone la portata alla sola Baia di Portonovo per limitare l’impatto burocratico delle numerose municipalità interessate. E’ stato anche fatto un richiamo all’esigenza di onorare le quote annuali da parte dei Soci. Il Direttore Responsabile Franco Elisei ha illustrato il Numero 78 della nostra Rivista Le Cento città e, dopo un breve dibattito tenuto per dar voce ai Soci presenti a commento di quanto illustrato fino a quel momento, l’Assemblea ha ratificato per acclamazione la nomina del Presidente per l’Anno Sociale 2023/24 nella Persona della Socia Patrizia Scaramazza. Il pranzo nelle austere sale sotterranee del Santuario e l’ascolto di un breve concerto d’Organo del Maestro Andrea Campolucci hanno concluso per i più la giornata assemblearee. Un piccolo drappello di appassionati ha poi vistato una mostra a tema nelle sale del Museo Pontificio della Santa Casa  e riguardante le antiche stampe litografiche della basilica e dei suoi dintorni.

Salvatore Tomei


MONTELEONE DI FERMO, SANTA VITTORIA IN MATENANO E ORTEZZANO
Castelli e pievi del Piceno Fermano alla scoperta di pregevoli scrigni di opere d’arte
come il piccolo “Giudizio Universale” ed il “Cappellone” farfense di Santa Vittoria

Una prolungata mite stagione quasi estiva vede, in questa domenica 20 novembre 2022, i soci, una cinquantina, farsi condurre dal Presidente Filiberto Bracalente in una visita oltremodo interessante attraverso il Fermano. L’arrivo a Monteleone di Fermo verso le dieci del mattino, a circa 25 Km dalla costa adriatica, sul ciglio del centro abitato ci vede ospiti di una Pieve: la “Madonna della Misericordia” e, condotti nella visita a questo gioiello romanico dallo stesso Sindaco, Avv.to Marco Fabiani, scopriamo una tesoro. L’arte dell’affresco medievale racchiuso in questo scrigno di antiche pietre sapientemente accostate e agglomerate con tecniche antiche che è ancora capace di resistere ai furori del tempo e trasmettere ancora per lungo tempo i suoi valori incorruttibili ci viene illustrata, con sapiente ed amorevole cura e dedizione, dallo stesso Sindaco, appassionato figlio di questa terra. A lui si affianca il nostro Socio Walter Scotucci, già nostro Presidente, grande esperto d’Arte Pittorica ed Architettonica ed anche  Medico Pediatra di professione. La chiesetta, autorizzata nel 1526 dalle autorità ecclesiastiche, realizzata dal Comune sui resti di una precedente costruzione romanica, è stata consacrata il 27 maggio 1543, è costituita da una sola campata larga circa m 7,2 e lunga più di 13 ed è ancora ricca di affreschi restaurati.

La navata durante la presentazione

La Madonna della Misericordia

Il “Giudizio Universale”   

La navata vista dall’altare

La ricca giornata prosegue con la visita del Borgo e quindi la partenza per Santa Vittoria in Matenano dove, attraversata la torre di Odorisio, risalente al 12° secolo, ospiti anche qui del Sindaco, veniamo ricevuti nel Teatro del Leone.

La torre di Odorisio

Il Teatro del Leone

E’ poi, con l’aiuto fattivo dello stesso sindaco Sig. Fabrizio Vergari che visitiamo il complesso Farfense della Chiesa della Resurrezione con il suo “Cappellone” ancora ricco di affreschi  del XIV° secolo:

Il Monte Matenano

Ed infine, dopo un eccellente desinare alla trattoria Farfense si lascia Santa Vittoria per la vista al Salumificio Ciriaci di Ortezzano: un tempio del gusto e un nome che si incontra negli scaffali della grande distribuzione, ma che usa la sapienza antica della norcineria del centro-Italia per realizzare prodotti di eccellenza che arricchiscono un prodigo emporio.
E di qui il rientro alle nostre dimore.

Salvatore Tomei 


URBANIA  e  FERMIGNANO
Le terre e le “acque” di Donato Bramante, nella Valle dell’alto Metauro fra
Rinascimento ed Archeologia Industriale
Domenica 2 ottobre 2022

In una bellissima domenica mattina ottobrina di sole, a Urbania (PU), i Soci delle 100 Città hanno potuto visitare i tesori custoditi nei Musei Civici dello splendido quattrocentesco Palazzo Ducale.  Ad accogliere i numerosi soci, oltre al Cav. Giulio Finocchi, l’Assessore al Turismo dott.ssa Nadia Bocconcelli, cui il Presidente Arch. Filiberto Bracalente ha donato una copia della prestigiosa rivista  (foto 1). Il socio Prof. Aldo Cecini ha introdotto con la sua solita maestria e competenza alla Mostra “Il Cardinal Bessarione Abate a Casteldurante e Federico di Montefeltro” ospitata nel Palazzo stesso. (foto 2) Una bravissima guida ha illustrato, oltre a tantissime altre opere e curiosità: le lettere autografe del cardinal Bessarione e di Federico da Montefeltro, lo splendido dipinto “La Madonna della neve” del Barocci, i due rari globi del Mercatore, il più grande geografo del Rinascimento, nonché la monumentale acquaforte del “Corteo trionfale di Carlo V a Bologna”, lunga 12 metri. Infine i Soci, al termine di una passeggiata nell’incantevole “Loggia panoramica”, hanno potuto godere della suggestiva vista dal “Torrione panoramico” sull’ansa del fiume Metauro. (foto 3) Al termine, prima di uscire, i soci hanno posato per una foto ricordo nel cortile-chiostro (foto 4). Al termine della mattinata, lauta colazione con cucina tradizionale locale presso l’Agriturismo “Ca’ Gentiluccio” a Fermignano, immerso nel paradiso della campagna del Montefeltro. Nel pomeriggio visita alla “Torre delle milizie con il medioevale ponte a tre archi” sul Metauro a Fermignano. Complesso monumentale di fondamentale importanza strategica nel contesto della viabilità a tempo del Duca Federico da Montefeltro(foto 5).  I Soci sono stati accolti dal Sindaco dott. Emanuele Feduzi, cui il Presidente ha donato una copia della rivista Le Cento Città. (foto 6) Adiacente al complesso monumentale è stato visitato lo storico “Lanificio Carotti”, gioiello di Archeologia Industriale, ora destinato ad eventi culturali, spettacoli etc(foto7). Al suo interno è in funzione una piccola “Centrale idroelettrica”, splendido esempio di produzione di energia rinnovabile già a servizio del Lanificio stesso, acquistata nel 2005, restaurata e modernizzata dall’Ing. Giovanni Pagliardini il quale ha gentilmente accompagnato di persona i Soci a visitarla, illustrando tutte le caratteristiche dell’impianto e anche alcune curiosità. Anche a lui il Presidente ha donato una copia della rivista (foto8). Al termine dell’Uscita nella terra del Montefeltro i socidell 100 Città delle Marche hanno posato per un’ultima foto ricordo.

Corrado Paolucci


CON  LE CENTO CITTA’ , VIAGGIO IN UN ROMA “INCONSUETA”

Una gita a Roma è un qualcosa che si fa sempre volentieri. Non importa se il ritorno nella Capitale va puntualmente ad aggiungersi ad altre numerose visite del passato, per ciascuno di noi: perché lo stimolo ad assaporarne periodicamente le bellezze non viene mai meno. E’ una meta dello spirito, con la sua storia millenaria.
Anche la nostra Associazione delle Cento Citta’ delle Marche ha voluto inserirla nel suo carnet-viaggi annuale, nelle giornate di sabato 4 e domenica 5 giugno, ma con un itinerario inconsueto e stimolante, capace di integrare al meglio per tutti le diffuse conoscenze che si hanno della Città eterna.
Va detto nel merito che il pacchetto turistico conteneva una prima destinazione “a latere” rispetto ai punti programmati del viaggio, un fuoriprogramma emozionante nella campagna di Velletri, nei Colli Albani, atto a predisporci al meglio alle “egregie cose” che avremmo visto in seguito. La nostra socia Carla Martella ha voluto ospitare il gruppo dei gitanti nella tenuta di famiglia “la Giannettola”, al centro di un paesaggio vitivinicolo di rara bellezza che culmina nella visione di una splendida torre posta al culmine di un tratturo in salita, sorta di punto terminale di guardia del bel possedimento agricolo.  La nostra amica, persona di squisita ospitalità,  ha accolto il gruppo con  modi semplici e disponibili, aperti a una colloquialità piacevole e spontanea, nel suo delizioso ed elegante abito da tenuta agreste, particolarmente adatto alla circostanza. Abbiamo gustato grazie a lei un pranzo di portate scelte atto a non appesantirci troppo nel prosieguo del viaggio, accompagnato dall’assaggio degli ottimi vini della casa, bianchi e rossi di uve note e meno note, con le bottiglie contrassegnate da etichette personalizzate, anche sulle ali dei venti più conosciuti. Il fratello di Carla fungeva da esperto anfitrione e guida all’enologia locale, con visita mirata in cantina.
Seguiva il trasferimento a Roma per la prima visita ufficiale del viaggio, alla Villa Farnesina, edificata ai primi del Cinquecento per volontà di Agostino Chigi, ricco banchiere di origine senese, oggi di proprietà dell’Accademia Nazionale dei Lincei: “una delle più nobili e armoniose realizzazioni del Rinascimento italiano -come viene descritta-, un’opera in cui il progetto architettonico e la decorazione pittorica si fondono in un’unica, mirabile sintesi”. Infatti, “nella sobria articolazione volumetrica e spaziale della Villa, concepita dall’architetto Baldassarre Peruzzi, si inserisce alla perfezione il ricco programma decorativo dell’interno, realizzato ad affresco da sommi maestri come Raffaello, Sebastiano del Piombo, Giovanni Antonio Bazzi detto ‘il Sodoma’ e lo stesso Peruzzi”. La Villa porta oggi il nome e la memoria dei Farnese, a cui pervenne nel 1579. Visionare la bellezza dei suoi equilibri armonici esterni e la ricchezza dei dipinti alle pareti ha rappresentato per tutti momenti di larga suggestione emotiva.
La sosta notturna era all’hotel Casa Valdese, non lontano da Castel Sant’Angelo (la cui imponente mole in visione scura e notturna mi conduce regolarmente a intravedere quasi la presenza sulla corte esterna in alto di Mario Cavaradossi della pucciniana Tosca che dà l’addio alla vita prima di essere fucilato – una deformazione lirica di cui chiedo venia -). L’albergo è una struttura semplice ma funzionale, dotata di tutti i confort di prima necessità, anche con riguardo alla colazione del mattino.
Un momento di raro piacere gustativo era rappresentato la sera dalla succulenta cena presso il noto ristorante Giggetto al Portico d’Ottavia, nel ghetto ebraico, vicino al quale s’erge l’imponente struttura della sinagoga romana. E’ stata una scelta particolarmente felice da parte degli organizzatori: il colpo visivo delle larghe fiamminghe di fritto in cui campeggiava di tutto, dai carciofi alla giudia al baccalà, era da “effetto speciale”, e di grande bontà all’assaggio.
La visita nella mattina di domenica agli scavi di Ostia Antica, raggiunta attraverso un percorso fluviale in battello sul Tevere  (due ore circa dall’imbarco a Ponte Marconi) con dovizia di spiegazioni a bordo, da parte del “capitano”, della flora e della fauna del luogo, era la destinazione più rilevante della programmata trasferta romana.
Lasciarsi trasportare lungo il fiume era già di per sé rilassante, oltre al piacere della scoperta di un luogo mai prima frequentato, che pure non focalizza nelle opposte rive siti naturali di spiccato interesse. Sapevamo del resto di non navigare lungo il Mississippi. Ma pronta allo sbarco era la sorpresa: di incamminarci all’interno di un luogo dove si respira una sacralità di passata memoria, dove il tempo conduce al richiamo di un’epoca lontana. Addentrarsi per il fitto intreccio di strade e di dimore pubbliche e private, di un’Ostia Antica miracolosa sul piano della conservazione,  dove i resti perfettamente “leggibili” ti danno il senso di una continuità remota che mai viene meno, a dispetto di un millenario silenzio; ti porta quasi a immaginare di poter almeno per qualche istante ritornare indietro nel tempo, a duemila anni prima. La stessa sensazione che si prova ad aggirarsi per le strade di Pompei o all’interno dei Fori Imperiali a Roma, dove capita di pensare di vivere in una dimensione diversa. Ostia Antica è con Pompei il sito archeologico più grande del pianeta. E quando, durante la passeggiata,  siamo entrati in un locale di mescita pubblica perfettamente conservato, con la superficie  del banco luminosamente istoriata (un perfetto bar di allora), ci è venuta la tentazione  di ordinare una bibita.
Non si poteva concludere meglio di così (con l’aggiunta del pranzo presso il ristorante Osteria dei Melograni prima del ritorno), una gita densa di stimoli culturali e anche, perché no?, enogastronomici (che dei primi è peraltro corollario imprescindibile) , per l’organizzazione della quale innalziamo ai vertici attuali delle Cento Città un peana di sentito ringraziamento. Solo il caldo soffocante di queste due intense giornate ci è stato nemico: Ma, si sa, al Cielo non si comanda.

Fabio Brisighelli 


SULLE ORME DI PIERO DELLA FRANCESCA

Viaggio in Toscana delle Cento Città

Riccardo Belliconi

Quanto sono stato bene quando ho avuto modo di partecipare al tour di Napoli, veramente piacevole ed interessante, cosi mi sono espresso con la mia amica che fa parte dell’Associazione. Ho proseguito chiedendo, ora che la situazione sanitaria è  migliorata, non organizzate più nulla. Ma certo, c’è un tour, di quattro giorni, in Casentino nella bassa Toscana, sento se c’è qualche posto disponibile.
Così è nata la mia partecipazione da non socio.

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1° giorno
Viaggio in pullman, tranquillo senza pensieri, sonnecchiando, opportunamente distanziati. Si arriva a San Sepolcro, prima tappa, dove ci attende la nostra guida, la Sig. Gianna – scopriremo poi la sua preparazione e competenza – che, dopo i saluti di benvenuto e una Sua presentazione, esordisce con ” ci si vede da Piero”.
Chi  è questo Piero? naturalmente Piero della Francesca, nativo di San Sepolcro e  maestro della prospettiva, il cui spirito ancora oggi aleggia nella cittadina tanto da essere considerato un amico presente. Il polittico della Madonna della Misericordia, privato della cornice originale e ricomposto su di una base essenziale, ed il Cristo risorto sono le opere più significative presenti nella Pinacoteca comunale. Esempi di uno studio matematico che ha permesso di realizzare un tipo di pittura molto moderna per quei secoli. Mentre il fondo oro del polittico rimanda a gusti gotici o primo Rinascimento con il Cristo risorto c’è tutta  l’espressività  del  Rinascimento  nelle forme  e nei  colori. E’  un’ opera di grande impatto emozionale. Nel pomeriggio trasferta a Monterchi, dove è possibile ammirare la Madonna del parto, opera conosciutissima forse la più nota, dove le doti di pittore si sovrappongono a  quelle di matematico. Avevo già avuto l’occasione di vederla nella chiesa campestre di Santa Maria di Momentana, dove originariamente era collocata. Ricordo ancora  quel giorno di tarda primavera: l’opera esprimeva pienamente il valore mistico e devozionale per cui era nata. La collocazione attuale sicuramente la preserva dai danni del tempo, l’ambiente è climatizzato e sono controllati luce e igrometria. L’opera nulla perde nei valori pittorici e prospettici che tanto hanno reso famoso l’autore ma perde sicuramente nel significato più profondo. Rientro e pernottamento ad Arezzo dove, come ultima visita della giornata, ammiriamo il Santuario di S. Maria delle Grazie con il portico monumentale e  l’altare di Andrea della Robbia in pietra e maiolica, abbinamento inconsueto ed interessante.   

2° Giorno
Visita della città di Arezzo partendo dal Duomo (sec. XIII-XIV). La nostra guida evidenzia le bellissime vetrate in particolare quelle realizzate da Guillame De Marcillat (sec XVI) e sulla navata sinistra un affresco di “Piero”. Proseguendo verso la Pieve di S. Maria, caratterizzata dalla doppia facciata,  abbiamo attraversato le logge del Vasari e Piazza Grande sede del tradizionale mercato antiquario. Abbiamo così incontrato, attraverso la visione delle loro opere, i Maestri che ci accompagneranno nel nostro tour: Piero della Francesca, Giorgio Vasari  e i della Robbia: un tuffo nel Rinascimento toscano. Di seguito la visita alla Basilica di S. Francesco per ammirare la Cappella Bacci  con  gli affreschi della Storia della vera croce  che “Piero” ha realizzato ispirandosi alla “Leggenda aurea” di Jacopo da Varagine. Splendido il crocifisso a fondo oro di un allievo di Cimabue che troneggia nell’unica navata con lo sfondo degli affreschi. Nel pomeriggio abbiamo visitato la casa del Vasari. Palazzetto rinascimentale con pareti e soffitti da Lui affrescati.Ambienti piccoli a destinazione domestica, non siamo in un palazzo di famiglia nobile, vivibili anche oggi, se fosse possibile, con un bel giardino panoramico e  l’orto. Entusiasmante : una location a 5 stelle s. La nostra guida, la Sig.Gianna, è stata sempre disponibile, competente ma forse un po’ maniacale nel rispetto dei tempi. Per guidare un gruppo serve fermezza ma un po’ di flessibilità fa sempre piacere anche per meglio assaporare la bellezza dei luoghi.

3° Giorno
Direzione il borgo di Stia, località del Casentino, territorio famoso per la lavorazione della lana e dove si è sviluppata una delle prime realtà industriali di fine ottocento per la lungimiranza della famiglia Lombard. A Stia nel luogo dell’originario opificio è stato realizzato il Museo della lana. Questa visita, che  sembra poco pertinente con le finalità del tour, è stata molto interessante per conoscere la realtà sociale della popolazione che viveva in quei luoghi. Il Casentino infatti è famoso anche per la stoffa che ha preso il nome dalla zona ed è usato dai più famosi creatori di moda. Molto apprezzata dalle signore del gruppo il negozio della fabbrica per curiosare ed acquistare. Breve visita al centro storico ed alla Pieve con interessanti opere.  Direzione Poppi sempre nel Casentino per visitare il castello dei conti Guidi. Posto in posizione dominante presenta all’interno un’ardita scala a sbalzo, che a vista appare molto ripida ma in realtà risulta molto agevole a farsi, ed un’importante biblioteca. Visita al borgo di Poppi caratterizzato da una serie continua di portici e alla Basilica di S. Fedele con un importante crocifisso ligneo.

4° Giorno
Partenza per Cortona, città di origine etrusca, con sosta alla chiesa di S. Margherita da Cortona, protettrice della città. C’è una novità nell’organizzazione, ad aspettarci non c’è la sig. Gianna ma Achel, un ragazzo altrettanto preparato che confidenzialmente ci spiega le origini del suo nome. Visita alla porta etrusca e poi alla cattedrale. Qui abbiamo modo di constatare l’elasticità e la disponibilità della nuova guida che, contrariamente al programma, ci permette di visitare il museo diocesano contenente l’Annunciazione del Beato Angelico. Proseguiamo la visita della città, ci attende uno spettacolare panorama sul lago Trasimeno. Siamo sempre accompagnati da Achel che mantiene una presenza molto discreta ma  attenta. Verso le 13 un saluto, le guide non si sono mai fermate a pranzo con il gruppo, per libera scelta nonostante siano state invitate. Il tour sta volgendo al termine con il ritorno alle varie città di residenza dei partecipanti; Fano, Ancona e Civitanova Marche.

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Purtroppo anche le cose belle hanno una fine; era venuta a crearsi una calda cordialità anche nei confronti di chi come me era un “intruso”. Un gruppo molto accogliente sicuramente merito dei partecipanti ma anche dei comuni interessi e dell’ottima organizzazione della Carousel (Grazia). Più che dignitoso l’albergo che ci ha ospitato e accolti con gentilezza e disponibilità; i pasti, “da gruppo” non particolarmente attenti alla cucina locale ma tutto questo riveste poca importanza. D’altra parte questi giorni tutti noi ci siamo nutriti di arte, cultura, bellezza, socialità e siamo stati ospiti, almeno con la fantasia, di casa Vasari in compagnia di “Piero”  e dei della Robbia.

Grazie e a presto per una nuova avventura.


 

Ho apprezzato la sintetica presentazione tua e del Presidente.
Avrei preferito l’introduzione dei nuovi Soci in persona, è mia opinione che il peso di una Associazione venga dalla caratura dei suoi associati. Sempre sorpreso  dalla “ potenza” della bella Rivista che, nella presentazione di un numero, supera il tempo del discorso programmatico del Presidente e rappresenta il 55% del bilancio preventivo.

Sinceri Saluti,
Sergio Palma

 



Viaggio a Macerata 12 giugno 2021

Sabato 12 giugno è stata una data veramente importante per la nostra associazione, infatti dopo sette mesi esatti abbiamo avuto il piacere di riprendere  le nostre consuete attività  con visite in loco e ci siamo ritrovati nel settecentesco Palazzo Buonaccorsi a Macerata.
La giornata è stata piacevole, abbiamo iniziato la visita proprio nel cortile dello steso Palazzo, attenti al distanziamento ed alle norme attuali,  dove ci ha accolto il nostro Presidente Filiberto Bracalente insieme all’Assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, la Presidente di Macerata Cultura Paola Ballesi, nostra socia e la dott.ssa Anna Bartolozzi Crali.  Successivamente ci siamo divisi in due gruppi, uno, ha visitato la mostra “Tra Cielo e Terra” dedicata a Tullio Crali, uno degli ultimi  futuristi in sintonia con questa città che ha dato i natali a figure come Ivo Pannaggi, Vladimiro Tulli e Umberto Peschi.  Paola Ballesi ci ha accompagnato illustrando magistralmente le opere di Tullio Crali  i suoi collegamenti ed i risvolti filosofici  del percorso di questo artista fedele sino alla fine alla sua scelta futurista ed ai suoi punti di riferimento.  Nel  frattempo, l’altro gruppo, guidato dall’attuale  presidente della nostra associazione, ha visitato il Museo Civico al piano nobile e, tra le altre opere e tecniche interattive di allestimento (la piccola sala dedicata all’Accademia dei Catenati ha suscitato grande interesse), si è soffermato davanti alle statue originali ed altri reperti dell’orologio di piazza del ‘500, che di seguito abbiamo potuto ammirare nella sua attuale versione all’ora precisa in cui queste statue escono ed effettuano un giro di saluto attorno alla statua della Vergine.
Dopo la Torre dell’orologio abbiamo visitato  nella Biblioteca  Mozzi Borgetti la mostra “La Specola dei Mondi d’Oriente”.  Anche li ci siamo divisi in due gruppi, uno ha visitato la stupenda antica biblioteca, una delle più importanti delle Marche,  guidati  dal dott. Pavoni………………..; l’altro ha visitato la mostra dei Mondi d’Oriente, accompagnato dal nostro presidente; siamo rimasti colpiti dalla bellezza dello spazio nel quale la mostra è ospitata insieme alla profondità e alla  chiarezza con cui è stato messo in rilievo il costante interesse degli studiosi e missionari maceratesi per l’Oriente, oltre ai noti Padre Matteo Ricci e Giuseppe Tucci, anche  Antelmo Severini, Cassiano Belligatti e, Teodorico Pedrini.
A pochi passi ci siamo fermati a pranzo nel ristorante “Le Vere Italie”, degustando ottimi vini ed alcune specialità locali.

Nel pomeriggio abbiamo fatto una breve sosta allo Sferisterio accolti dall’Assessore all’ Urbanistica Silvano Iommi, nostro socio, dove ci hanno omaggiato con un ricordo filatelico per i Cento anni di rappresentazioni operistiche in questo edificio.

L’ultima sosta, dopo un breve viaggio a Piediripa per visitare l’avveniristica struttura architettonica dell’azienda “Med Store” dove siamo stati ricevuti dal Sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e da suo figlio Stefano Parcaroli, proprietario dell’azienda. Oltre ai saluti di rito da parte del  Sindaco, questi si è intrattenuto amichevolmente con noi in una interessante discussione sulla comunicazione e sulla possibile diversificazione del settore dell’elettronica e dei media di cui si occupa l’azienda.    

Una giornata ricca di spunti culturali utili per comprendere meglio  ogni volta il passato ed insieme il presente della nostra regione ai fini di promuovere uno sviluppo organico e senza fratture; una giornata per rivederci finalmente  con il piacere dell’amicizia.

Patrizia Scaramazza

 

 


Uscita a Montegiorgio, Falerone, Belmonte Piceno  Domenica 13 Settembre 2020

E’ stato un piacere incontrarci e condividere con i Soci una nuova gita alla scoperta delle bellezze della nostra fantastica Regione. Abbiamo cominciato subito alla grande con l’incontro presso il teatro di Montegiorgio, uno dei teatri storici più belli delle Marche, dedicato al musicista Domenico Aleona. Dopo i saluti dei Sindaci di Montegiorgio, Michele Ortensi, e Belmonte Piceno, Ivano Bascioni,  Il  presidente dell’Archeoclub sezione di Montegiorgio, Francesco Pasquali, ha relazionato su “Il teatro e l’opera di Domenico Andreoni”. A seguire l’interessante intervento del nostro socio AlbertoPellegrino che ha completato la descrizione del teatro. “Già dal 1770 Montegiorgio aveva un piccolo teatro realizzato in un salone del primo piano del vecchio palazzo comunale. A causa del numero limitato di posti e la difficoltà di eseguire opere di restauro, nel 1869 l’architetto locale Giuseppe Sabbatini venne incaricato di realizzare un progetto per un nuovo teatro, che doveva occupare l’intera superficie del vecchio palazzo comunale. Nel 1891 fu inaugurato l’edificio che nel tempo prese nomi diversi da Teatro dell’Aquila, teatro Giuseppe Verdi e infine nel 1945 fu intitolato a Domenico Aleona. Se la storia forse non ha riservato al musicista i giusti riconoscimenti, Montegiorgio mantiene vivo così il ricordo di uno dei suoi cittadini più illustri. Il teatro è un gioiellino di arte neoclassica e al suo interno sono visibili bei dipinti dell’ascolano Giovanni Picca e decorazioni in stucco bianco e oro di Salomone Salomoni. “ A seguire sono intervenuti il Sindaco Ivano Bascioni e la dott.ssa Benedetta Ficcadenti che hanno introdotto il sito archeologico di Belmonte Piceno e le recenti scoperte testimoniate nel Museo Archeologico Comunale che abbiamo visitato nel pomeriggio. La mostra permanente, Inaugurata il 4 ottobre 2015, racconta la tortuosa storia dei reperti della necropoli attraverso documenti storici d’archivio e fotografie d’epoca. Altra scoperta della mattinata è stata il teatro romano, testimonianza dell’antica città romana di Falerio Picenus. La struttura, in ottimo stato di conservazione, è datata all’inizio del I sec. d.c., dedicato all’imperatore Tiberio Claudio e con restauri di età antonina La giornata ha avuto anche un momento enogastronomico molto interessante rappresentato dall’ottimo pranzo presso il Ristorante Oscar e Amorina e la visita con degustazione presso la Cantina Lumavite a Rapagnano. Dopo una giornata piena di scoperte ed emozioni siamo rientrati.

Franca Saccucci

 

 


Assemblea estiva dei soci 26 luglio 2020

SI RIPARTE! Questa è la frase usata dal Segretario Giorgio Scalise per la convocazione dell’Assemblea Estiva dei Soci delle “Centocittà” per il 26 luglio 2020. Bellissima, Emozionante e Partecipata la prima riunione Conviviale post lockdown. Un immenso piacere ritrovarsi con i Soci nel segno dell’Amicizia e Convivialità, nella splendida location del “Symposium di Cartoceto (PU)”. L’Assemblea dei Soci è stata aperta dalla Presidente uscente Donatella Menchetti che ha relazionato sulla parte di programma svolto nell’anno 19/20 che per la nota pandemia non ha potuto attuare nella sua interezza. Il Nuovo Presidente per l’anno 20/21 Filiberto Bracalente ha illustrato la propria relazione programmatica comprensiva oltre che delle visite culturali nella Regione anche delle due gite previste e non potute realizzare (viaggio a Matera e Viaggio in Toscana).
E’ stato presentato da Franco Elisei il N° 70/71 della Rivista “le Centocittà” nonché un supplemento di Nando Cecini sui luoghi poco conosciuti delle Marche. L’Assemblea si è conclusa con un bel momento musicale proposto da Sauro Nicoletti. E’seguita una ricca e gustosa Cena servita ai tavoli dallo chef Lucio Pompili, proprietario del locale, e il suo Staff. Sia il servizio per la cena che la disposizione dei tavoli rispettavano il distanziamento sociale richiesti dalla normativa vigente. Grande voglia di incontrarsi, dunque, per proseguire la consueta attività Culturale e Conviviale (navigando a vista….covid permettendo) sotto la guida del Nuovo Presidente Filiberto Bracalente.

Michele  

 


Visita a Cupramarittima  27 giugno  2021

Dopo essere passata un’infinità di volte nel comune di Cupra, scopro con stupore e una certa emozione che lungo la statale adriatica a ridosso dell’antica fascia costiera sono state ritrovate alcune ville romane. In particolare di una è stato portato alla luce il Ninfeo che restaurato, mostra pareti e pavimento autentici, mosaici e dipinti del I secolo d.C. illustranti attività di pesca e di vita marinara. In particolare salta all’occhio su sfondo azzurro-mare un “Ippocampo” circondato da creature marine. Poco distante, un po’ più in alto rispetto alla strada statale 16, abbiamo visitato il parco archeologico comprendente il foro romano e il tempio della dea Cupra. Altra suggestione: sullo sfondo del mare adriatico “Cupra e la sua Dea”. Una Dea fortemente legata al culto dell’acqua, Dea protettrice della fecondità-fertilità. L’acqua che trasmette la vita. Veramente interessante il centro storico di Marano ove si notano materiali edili pregiati, riutilizzati, provenienti dall’area del foro di Cupra marittima. Pausa per un gradevole pranzo a base di pesce. Poi visita al famosissimo museo di malacologia ove si possono ammirare conchiglie da tutto il mondo. Nello stesso luogo visita alla mostra del dott. Patrizio Marcelli: ceramiche nel mare, miti, sogni e inquiete presenze. Molto originali e piene di colori. Cupra la ricorderemo come un luogo denso di emozioni, realtà che dal passato possiamo percepire ancora vicino a noi.

Maria Clotilde Brancadoro Costantini


Visita ad Urbino  10 ottobre 2021

Quando si visita una città  ricca di storia e di arte come Urbino ,non si può non rimanerne affascinati. La recente uscita del 10 Ottobre dell’associazione Le Cento Città  per visitare la mostra del Perugino ed alcune stanze del Palazzo Ducale, è stata molto ben organizzata nonostante le difficoltà  relative alle misure di contenimento della diffusione del virus messe in atto presso le mostre suddette. Nonostante queste, la visita è stata resa appagante da Filiberto Bracalente , past president e guida straordinaria e appassionata che ci ha illuminato durante tutto il percorso sugli aspetti storici e artistici delle opere viste. Ottimo il pranzo e molto piacevole la compagnia di tutti i soci presenti.

Marcello Matteucci


Arcevia 22 novembre 2021

La giornata è nebbiosa ed il percorso offre la visione del tipico paesaggio collinare
marchigiano, dove tra i boschetti e i piccoli centri urbani spiccano i fazzoletti di terra coltivata strappata alla vegetazione, con geometrie risalenti  all’originario paesaggio mezzadrile.
Dalla nebbia si erge Arcevia, la “perla dei monti”, soleggiata e luminosa che domina il mare di nebbia che si estende lungo la valle del Misa. Arcevia è al centro di un vasto territorio che comprende nove castelli: piccoli e piccolissimi centri collinari che soffrono della crisi demografica e soggetti a continuo spopolamento. Nell’incontro con il sindaco viene sottolineata questa realtà, e vengono riferite le proposte di lavoro di squadra con gli altri Comuni della vallata, per identificare dei percorsi culturali tematici che aumentino l’attrazione turistica della zona.
Arcevia in realtà ha tutte le potenzialità per essere riferimento culturale. La Collegiata di San Medardo nasconde tesori artistici: un meraviglioso altare di maiolica invetriata di Giovanni Della Robbia e due tavole di Luca Signorelli. La visita al Museo Archeologico Statale all’interno del complesso conventuale di San Francesco, conferma che l’area ha una storia millenaria di presenza umana già nel paleolitico, esponendo reperti ottenuti da scavi nel territorio arceviese, fino alla necropoli gallica di Montefortino dove sono state trovate le corone di foglie in lamina d’oro, conservate in parte nello stesso Museo, in parte nel Museo archeologico delle Marche ad Ancona.
Nello stesso complesso di San Francesco è ospitata la collezione di artisti arceviesi del ‘900 e contemporanei: gli scultori Ruggeri e Mannucci, il pittore Bruno D’Arcevia ed opere di Giuseppe Gigli, un pittore contemporaneo che tra l’altro, ha eseguito una emozionante “Pietà” esposta nella cappella del Sacramento nella Collegiata di san Medardo.
Dopo una eccessiva pausa enogastronomica, la visita al Museo del Giocattolo (“Museogiocando”) a Piticchio. Qui Giovanni Catella ospita una collezione di oltre 4.000 pezzi, grazie alla sua passione per il modellismo, frutto di 40 anni di ricerche in giro per il mondo: locomotive e treni che attraversano montagne, passano gole e giungono alle stazioni. E modellini di auto di ogni marca dai primi modelli ai nostri giorni. Un Museo che renderebbe felici tutti i bambini!
Arcevia e i suoi castelli meritano un approfondimento e un ritorno.
Se Arcevia è la patria di tanti artisti significa che il clima che si respira, il paesaggio, l’architettura, la storia, l’ambiente culturale sono un insieme di elementi che hanno contribuito alla crescita di tanti grandi artisti.

Nelvio  Cester


 

 

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