di Glauco Nori
Ci sarà chi si domanda la ragione di una rubrica sulle istituzioni in una Associazione che sinora si è occupata di questioni regionali.
Ogni Regione non solo ha problemi istituzionali propri, ma risente, e non poco, di quelli nazionali le cui proiezioni regionali sono tutt’altro che uniformi. Anche se non sempre si rileva, l’Italia, una dal punto di vista politico, non lo è da quello economico. Sotto il profilo economico – ed oggi sull’economia è concentrata l’attenzione – ci sono almeno tre Italie, con strutture tanto diverse da essere talvolta addirittura non coordinabili. I problemi così si complicano perché non sempre quello che è utile per una parte di Italia lo è anche per le altre né la sensibilità politica del momento consente di prevedere discipline differenziate, modellate sulle esigenze locali. Quando poi buona parte delle iniziative, per essere efficaci, richiedono che siano prese e soprattutto attuate in tempi brevi, diventa ancora più urgente verificare di quali strumenti disponga chi deve provvedere.
Da tempo ed in ogni occasione si sollecitano politiche economiche ed industriali per avviare la ripresa sulla quale si spera da tempo. C’è un certo consenso, anche se non unanime, su alcune cose da farsi, ma non ci si domanda se i cosiddetti organi competenti abbiano gli strumenti adatti. Per chiarirsi un po’ le idee si comincerà col proporre i problemi di fondo nei termini essenziali in modo da stimolare un dibattito tra gli associati per essere poi in grado di passare ai problemi regionali.