Portonovo, 28 marzo 2015
Sabato 28 marzo 2013, nei saloni del Fortino napoleonico di Portonovo di Ancona, l’Associazione ha celebrato la ricorrenza dei venti anni della sua fondazione. Si è iniziato, dopo il saluto del Vice-Presidente Arch. Maria Luisa Polichetti, con un concerto del duo Filippo Boldrini, Violoncello, e Klara Didoni, Pianoforte, due giovanissimo talenti, dodici anni Filippo a quindici Klara, presentati dal Maestro Andrea Carradori. Hanno fatto seguito la breve relazione del Presidente Prof. Giovanni Danieli, il saluto del Prof. Fernando Aiuti, Presidente onorario del Centro Studi Marche, ospite d’onore della serata, gli interventi di tre dei Past-Presidenti fondatori, Ing. Paolo Beer, Dott. Folco Di Santo, Prof. Hermas E. Ercoli e di altri Soci, i saluti di Mario Canti Direttore del periodico Le Cento Città, di Roberto D’Errico Direttore di Facebook e della giornalista Anna Masucci. Sono stati presentati i nuovi Soci Costanza Costanzi, Elisabetta Galeazzi, Graziano Ripanti, Alessandra Sfrappini. Riportiamo la relazione del Presidente.
Molti di voi si chiederanno certamente come è nata vent’anni fa l’Associazione.
Siamo partiti non per caso, né per gioco, né per scommessa, ma sollecitati da un grande bisogno di cultura, che avvertivamo come non sufficientemente presente nella società di allora.
Ci eravamo trovati una sera, Folco Di Santo, le nostre Consorti ed io, ad Ancona in un ristorante sul mare, La Vecchia Pesca, rimuginando proprio questi pensieri e condividendo la necessità del cambiamento ed esprimendo la volontà di muoverci per produrre e diffondere cultura.
Era la sera dell’11 ottobre 1994; non ci dormimmo sopra più di una notte e l’indomani coinvolgemmo con una lettera gli Amici Paolo Brunetti, uomo dolcissimo e straordinario che oggi non è più con noi, e Paolo Beer; poi, cerchio dopo cerchio, volgemmo il nostro sguardo alle altre province, reclutando uomini prestigiosi, montando riunione su riunione, finché il 26 marzo del 1995 ci ritrovammo tutti nell’Hotel Federico II di Jesi, attorno ad un notaio, l’amico Sandro Scoccianti, a redigere l’atto costitutivo.
Avevamo intanto istituito un comitato promotore, con un esponente di ciascuna provincia, Alberto Berardi per Pesaro, Evio Hermas Ercoli per Macerata, Wolfango Zappasodi per Ascoli ed io per Ancona. A firmare però fummo solo in due, Alberto Berardi ed io, perché Zappasodi ebbe dei problemi familiari che gli preclusero definitivamente la vita associativa, ed Hermas ebbe un insuperabile impedimento; firmammo per altri trentasei Consorti, rappresentanti delle allora quattro province marchigiane.
Avevamo tra noi quello che scherzosamente – ma non troppo – definivamo l’ideologo del gruppo, Giorgio Mangani, ed a lui affidammo l’incarico di redigere un manifesto di intenti che, a un certo punto, suonava così: L’Associazione costituisce un’occasione di incontro e di approfondimento culturale rivolta a far conoscere le Marche.
Quindi la finalità di far scoprire le Marche a noi stessi ed a tutti i marchigiani, quelli del nord non conoscendo le realtà del sud e viceversa. Così quasi tutti i mesi ci siamo messi in cammino o in auto o più spesso in pullman per visitare le Marche, anche quelle cosiddette “minori” perché fuori dagli itinerari tradizionali, sempre scoprendo ed ammirando ovunque il grande patrimonio culturale ed ambientale della regione.
Ma il nostro desiderio di sapere, di conoscere, non si è limitato a luoghi e persone, ha voluto identificare, esplorare, studiare anche quelle problematiche regionali in attesa di soluzione. Questa volta non siamo saliti in pullman, ma ci siamo fermati nei teatri cittadini, negli auditorium, in altri ambienti a sensibilizzare, discutere, proporre. Così sono nati i Convegni, gli incontri, i forum che senza soluzione di continuità l’Associazione ha prodotto.
Eravamo poi convinti che non basta sapere e saper fare, occorreva anche far sapere, ed ecco allora la rivista Le Cento Città, creata da Giorgio Mangani e magistralmente portata avanti da Mario Canti, con la collaborazione di mio figlio Edoardo, oggi purtroppo assente perché legato al proprio posto di lavoro, ecco il sito e Facebook, costruiti, con l’eccellente collaborazione dei Curatori di Sezioni e di Rubriche, da Edoardo Danieli sempre e da Roberto D’Errico, figlio del grande Socio scomparso Nazario, ecco l’Archivio fotografico di Romano Folicaldi, strumento indispensabile per raccogliere e diffondere immagini oltre che parole.
Ci siamo dati una struttura policentrica, dividendo la regione in otto arre territoriali ed affidando ciascuna di esse ad un consigliere ivi residente. Abbiamo con ciò ricercato il decentramento, premessa indispensabile per affermare ancor più la nostra regionalità.
Ci siamo conquistati, anno dopo anno, l’attenzione delle autorità e dei cittadini, della stampa e della TV regionali, e, in questo campo, abbiamo avuto, proprio quest’anno, anche la soddisfazione di vedere la nostra Associazione scelta come interlocutore unico nell’intervista che Anna Masucci ha preparato per il supplemento de Il Corriere della Sera dedicato all’ambiente.
Non abbiamo mai avuto sostegni esterni, l’Associazione si è autofinanziata realizzando il proprio programma grazie ai contributi dei Soci, che anche per questa loro disponibilità voglio ringraziare; per la rivista viceversa abbiamo ricevuto l’appoggio, indispensabile per la sua sopravvivenza, di alcuni tra i più prestigiosi imprenditori marchigiani.
In alcune cifre il cammino percorso: 170 Soci oggi, di cui 26 tra onorari e sostenitori,137 ordinari (eravamo partiti dicendo cento soci per cento città), 17 corrispondenti. Abbiamo realizzato 217 eventi, pressoché equamente distribuiti tra itinerari e convegni, 17 viaggi fuori regione, più alcune spedizioni in Libia guidati dall’amico Mario Luni di recente scomparso, un viaggio a Berlino curato da Enrico Paciaroni, due assemblee ciascun anno, poi inchieste, recuperi, celebrazioni ed altro.
Tutto questo è stato ottenuto grazie all’impegno dei Soci, che ringrazio caldamente per non aver mai fatto mancare all’Associazione la loro presenza convinta, entusiasta, amichevole, la loro azione continua, generosa, incisiva; hanno sempre risposto alle sollecitazioni portando il loro contributo di idee e di azioni; mattone su mattone sono loro che hanno edificato questa nostra casa che è oggi Le Cento Città.
Una citazione ed un ringraziamento particolare devono poi rivolgere a dodici Presidenti che hanno condiviso con me questo prestigioso incarico; altri due purtroppo, indimenticabili e indimenticati, Enrico Paciaroni e Tullio Tonnini, non sono più tra noi ma hanno lasciato un segno indelebile della loro personalità; ringrazio quindi, nell’ordine di successione dopo la mia prima presidenza, Catervo Cangiotti, Folco Di Santo, Alberto Berardi, Evio Hermas Ercoli, Mario Canti, Bruno Brandoni, Alberto Pellegrino, Walter Scotucci, Maria Luisa Polichetti, Ettore Franca, Natale G. Frega, Maurizio Cinelli, tutti Presidenti certamente con caratteristiche diverse ma tutti accomunati da chiarezza di idee, passione, operosità, stile. Ciascuno dei Presidenti ha avuto rispetto per il passato e sul passato ha costruito il proprio programma, così che vi sono stati continuità d’azione, sovrapposizione di contenuti ed un procedere insieme lungo un itinerario che non ha conosciuto interruzioni o cambiamenti di rotta. Dobbiamo loro buona parte di quello che siamo.
Ma non posso in questo elenco di ringraziamenti speciali, dimenticare i Coordinatori che hanno ciascuno nella propria Area realizzato visite e forum; Mario Canti, mio figlio Edoardo, Roberto D’Errico, perché è a loro che dobbiamo Rivista e Sito, bandiere sempre sventolanti dell’Associazione; Folco Di Santo, insostituibile, prezioso quanto tenace, nell’azione di fund raising in favore del nostro periodico; Giorgio Rossi che ha preso così efficacemente il mio posto nella segreteria; Anna Maria Zallocco, tesoriera, succeduta con grande professionalità a Francesco Pomponio; Maurizio Cinelli che da sei anni organizza con singolare stile Freschi di stampa; gli illuminati Imprenditori marchigiani che ci hanno sostenuto.
Abbiamo fatto molto, molto resta ancora da fare, ma non ho alcun dubbio: i Presidenti e i Soci che verranno consentiranno a Le Cento Città di raggiungere obiettivi ancora più prestigiosi.
Giovanni Danieli