di Roberta Tacchi
L’Orto botanico dell’Università di Camerino, fondato dal prof. Vincenzo Ottaviani nel 1828, copre una superficie di circa un ettaro e si sviluppa ai piedi delle mura del Palazzo Ducale, al margine del centro storico vero e proprio.
Nel 2008, in concomitanza dell’anniversario dei 180 anni della sua fondazione, esso è stato intitolato alla prof.ssa Carmela Cortini, in memoria della sua rilevante produzione scientifica, l’instancabile attività didattica e l’appassionato impegno per il miglioramento ed il potenziamento delle strutture dell’orto stesso.
L ‘ingresso principale dell’Orto è situato presso il piazzale detto del “Gioco del Pallone”, mentre un secondo suggestivo accesso è possibile dalle soprastanti logge rinascimentali del Palazzo Ducale, dette “Loggette dei Governatori”, mediante una celebre scala a chiocciola di 106 gradini, fatta costruire da papa Pio V nel 1568.
Alla base della scala a chiocciola, e lungo il perimetro delle mura che costeggia internamente l’Orto, sono presenti delle grotte naturali (“grottoni”), scavati in parte nei banchi di arenaria sui quali poggiano le fondamenta del Palazzo Ducale, sotto forma di archi e avvolti sovrapposti.
L’Orto è diviso in due parti principali, la parte nemorale in pendio di impianto ottocentesco, in cui gli alberi secolari formano un boschetto, e l’altra in piano, con specie erbacee, arbustive ed arboree di varia metratura.
Tra le aiuole quadrate sono state inserite nel corso del tempo delle aree tematiche, illustrate da pannelli interpretativi per migliorare la comprensione del Mondo vegetale.
A ridosso delle mura del Palazzo Ducale, su di un piano rialzato rispetto a quello principale dell’Orto, è presente un giardino pensile dove sono coltivate alcune varietà antiche e profumate del genere Rosa e dal quale si può ammirare un vastissimo panorama che spazia dalle colline del circondario alla catena dei Monti Sibillini, che chiude a sud l’orizzonte.
Recentemente, nelle due serre poste ai lati dell’ingresso principale, è stata inserita una collezione di piante tropicali da frutto e spezia al fine di implementare la biodiversità rappresentata nell’orto e di affrontare un tema di grande attualità: la sostenibilità ambientali dell’alimentazione umana.
Frammisti alle aiuole e alle bellezze architettoniche che arredano l’Orto, fra le quali ricordiamo l’opera in ferro di Gino Marotta raffigurante l’ “Universo Vegetale”, vi sono grandi alberi secolari, alcuni dei quali risalgono all’epoca della sua fondazione, che costituiscono una stupenda cornice di verde agli edifici e alle mura di questa parte della città.
Nel 2012 L’Orto botanico è stato insignito del titolo di Formazione vegetale Monumentale della Regione Marche grazie al prezioso contesto architettonico in cui è ospitato e per la presenza nelle sue collezioni dell’albero più alto della regione: un esemplare di Gingko biloba di 37,65 metri ed un’età presunta di 180 anni.