Le cento città

La visita di Montefiore dell’Aso

 

di Luigi Porrà, sindaco di Montefiore

Per visitare il centro storico di Montefiore, annoverato ormai da anni tra “I Borghi più belli d’Italia”, è bene partire dalla scuola “Talamonti” che si trova proprio all’ingresso della parte storica, inizio del percorso della più che nota “Infiorata del Corpus Domini”, manifestazione che ogni anno veste il paese di un tappeto di fiori ed essenze naturali. Dopo pochi metri infatti ci troviamo in Piazza Antognozzi, dove si erge il Monumento ai Caduti e dove si può ammirare la Chiesa di San Filippo, costruita alla fine del ‘600 e l’adiacente mole dell’ex Ospedale, già sede del convento dei Frati Silvestrini prima e Filippini poi, ospedale che è sorto a Montefiore già dalla seconda metà del 1400.

Sulla sinistra ci si può fermare per una ricca colazione al bar pasticceria “Dorina” e osservare il Monastero delle domenicane (complesso nel quale il bar è annesso) e la piccola Chiesa del Corpus Domini raggiungibile salendo le scalette che si trovano di fianco alla pasticceria.

Proseguendo lungo la strada principale, oltrepassato il Torrione Sant’Angelo, si può godere di una magnifica vista, che spazia dal mare alla montagna dal Belvedere De Carolis, da poco impreziosito da un’opera d’arte in mosaico. Il tutto può essere gustato seduti al tavolo del bar “Belvedere”  o della pizzeria “Manu’s pizza” che si affacciano proprio di fronte a questo spettacolo.

Entrando per porta Dritta (o anche detta Aspromonte o da Sole in memoria dell’omonimo castello distrutto) possiamo raggiungere Piazza della Repubblica, sede del Comune di Montefiore in cui si trova la Collegiata di Santa Lucia, patrona del Paese, ornata all’interno dai dipinti di Luigi Fontana.

Alla sinistra della Chiesa si trova una piccola discesa al termine della quale è possibile apprezzare l’antico portale della Chiesa stessa, la Pinnova – cioè Pievania Nuova, in quanto era stata ricostruita l’antica Pieve di S.Lucia che originariamente si trovava nella sommità del Parco De Vecchis – con formelle in basso rilievo risalenti all’anno 800 circa.

Proseguendo troviamo sulla destra il Piazzale San Francesco con la Chiesa di San Francesco e l’omonimo complesso conventuale trecentesco, trasformato in Polo Museale dal 2006.

Nella Chiesa sono ospitati il monumento funebre dei Genitori del Cardinal Partino e quello di Adolfo De Carolis, entrambi insigni personaggi del luogo. Il primo, Gentile Partino, che visse a cavallo tra il 1200 ed il 1300, fu confessore del Papa Bonifacio VIII mentre il De Carolis, artista poliedrico,  insigne incisore, pittore, fotografo, vissuto tra l’800 ed il 900, fu stimato illustratore delle opere del D’Annunzio e del Pascoli (a quest’ultimo è dedicata una magnifica sala all’interno del Polo Museale).

Nel Polo Museale troviamo conservato il celebre polittico di Carlo Crivelli, purtroppo smembrato nel corso dei secoli, che conserva l’autentico fascino, soprattutto nella figura della Maddalena.

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Chiesa di San Filippo, Montefiore sull’Aso

Il Museo della Civiltà Contadina, la Sala Cantatore, il Centro di Documentazione scenografica G. Basili sono le altre sale che è possibile visitare per conoscere le eccellenze che hanno contribuito (e ancora continuano) a rendere unico il borgo di Montefiore.

Come già anticipato, oltre alle sale citate, troviamo la sala De Carolis ove sono state raccolte, grazie alle donazioni dei familiari dell’artista, i bozzetti realizzati per affrescare il Palazzo del Podestà di Bologna.

Uscendo dal Piazzale San Francesco e proseguendo per alcuni metri, tra palazzi  settecenteschi, è possibile tornare alla Porta Dritta, davanti alla quale si possono gustare le prelibatezze dell’Osteria 5 Colli.

Uscendo dalla Porta e scendendo la discesa che ci troviamo sulla destra ci incamminiamo verso il Parco De Vecchis. Lungo la strada ci troviamo davanti ad uno dei numerosi Torrioni che costituivano l’antica cinta muraria del Paese, il Torrione Pestrino. Continuando a scendere giungiamo fino all’ingresso del Parco dono del munifico benefattore Giulio De Vecchis che il Comune ha voluto ricordare con un busto nella rotonda di sud. Dal Parco è possibile godere di una vista mozzafiato all’ombra di pini secolari, seduti ai tavoli, immersi nella natura, dello Chalet Parco dei Pini.

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Posted in Comunanza e Montefiore dell'Aso.