Enciclopedia dei poveri. I proverbi marchigiani

Ugo Bellesi e Tommaso Lucchetti
Enciclopedia dei poveri. I proverbi marchigiani
IL lavoro editoriale, 2014

Niccolò Tommaseo noto letterato e linguista dell’ottocento autore del “Dizionario della lingua italiana” afferma : “se si potessero raccogliere e ordinare i proverbi italiani di ogni popolo, di ogni età, questo sarebbe,dopo  la Bibbia, il libro più gravido di pensieri.”

Gabriele Moneta

Gabriele Moneta

In effetti , come ci ricorda l’ Enciclopedia dei poveri, i proverbi sono presenti nelle opere e negli Autori di tutti i tempi a cominciare dalla Bibbia dove si ricorda nell’Antico Testamento i libro dei proverbi composto , come sembrerebbe, in Giudea nel quinto secolo A.C. Ma proverbi compaiono anche in Dante e Petrarca. Dopo aver così delineato il proverbio nell’antichità, l’introduzione della Enciclopedia con ricchezza di particolari, ci conduce nell’ epoca moderna a partire da Giulio Cesare Croce, personaggio tanto stravagante quanto interessante autore nel 1600 de ” Le sottilissime astuzie di Bertoldo”. E dopo aver evidenziato la diffusione del proverbio, nello stesso periodo anche in Europa , l’interessante e dotta introduzione dell’Enciclopedia passa all’esame del proverbio marchigiano attraverso la vita e le opere degli Autori che hanno caratterizzato e nobilitato il detto popolare evidenziandone il legame con la letteratura “alta”. Si passa da Giovanni Crocioni ritenuto il personaggio fondamentale nella storia del proverbio marchigiano, a Ivo Ciavarini Doni, Renato Bellabarba, Leandro Castellani. Personaggi caratterizzati nel loro valore scientifico e nel loro fondamentale contributo nella valorizzazione e nella diffusione del proverbio marchigiano esaltandone la sua portata universale quale genere contiguo all’aforisma. Seguono quindi i proverbi frutto di una ricerca iniziata nel 2010 e terminata nel 2013 raccolti in un ampio repertorio suddiviso per aree territoriali considerando viari dialetti. Compaiono,perciò proverbi che riguardano tutte le sfaccettature della cultura popolare marchigiana presentatine i cinque filoni dialettali corrispondenti alle cinque province delle Marche da nord a sud, da Pesaro ad Ascoli Piceno.

Proverbi che evidenziano le varie differenze territoriali ma che sono accomunati da una inconfutabile saggezza; sicché al contenuto spesso divertente si associa comunque il frutto di una esperienza intensamente vissuta. In definitiva un volume di estremo interesse e di accattivante piacevolezza. Se è vera la definizione dei proverbi che ne dà Benedetto Croce: ” Un monumento parlato del buon senso” questo volume ne rafforza le fondamenta.

di Gabriele Moneta

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Posted in Scrittori ed Editori marchigiani di ieri e di oggi.