di Grazia Calegari
Tomba Tiranni
Pietro Tiranni, nobile di Cagli cortigiano a Urbino prima coi Montefeltro poi con i Della Rovere, eresse questo monumento funebre alla moglie Battista morta nel 1481.
Il Cristo a mezzo busto è raffigurato secondo la tipologia dell’Uomo del dolore, porta la corona di spine dalla quale il sangue scende sulle spalle e sul torso. Ai lati i due santi raffigurati sono:San Girolamo, eremita e penitente, e San Bonaventura, il santo francescano che scrisse la vita di san Francesco e che, a testimonianza, mostra il libro.
Il sarcofago è sormonato da una coppia di delfini, tradizionali simboli di Cristo, che guida le anime verso la salvezza.
Il dipinto è importante perché è il primo databile che conosciamo dopo il ritorno del pittore nelle Marche, e precede gli affreschi nella stessa chiesa.
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- La cappella Tiranni
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- Particolare della resurrezione di Cristo
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- Particolare della veste di San Pietro
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- Il Cristo risorto simboleggiante la vittoria della Fede sulla morte
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- Particolare del dipinto
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- Vergine in trono rappresentante lla personificazione della Chiesa
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- Giovanni Battista
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- Particolare del dipinto
Cappella Tiranni
Sacra Conversazione–Resurrezione di Cristo
Pietro Tiranni, che morì vecchissimo nel 1535, ebbe modo di conoscere alla corte dei Montefeltro Giovanni Santi al quale affidò sia la decorazione della tomba della moglie che quella dell’adiacente cappella famigliare.
La struttura della cappella è complessa.
In basso, attorno alla Vergine in trono che rappresenta la personificazione della Chiesa, sono quattro santi: a sinistra Pietro e Francesco, a destra Tommaso d’Aquino e Giovanni Battista.
Sul pavimento, le ampolle utilizzate per il sacrificio della messa e un candeliere con la fiamma accesa.
In alto il Cristo risorto simboleggia la vittoria della Fede sulla morte.
Nella volta sono raffigurati il Padre Eterno benedicente ed un concerto angelico, negli oculi l’Annunciazione.
Tutto il complesso è stato visto come la prosecuzione dell’esaltazione della memoria di Battista Tiranni, eseguito poco dopo la sua morte, in un arco di tempo che va dal 1481 al 1484.
Nell’insieme la cappella Tiranni rappresenta il manifesto pittorico di Giovanni Santi, e la sua autorevole originalità nella sintesi di memorie come quelle del Perugino e di Melozzo da Forlì.
