Architettura nelle Marche

di Maria Luisa Polichetti

Dare inizio ad una nuova rubrica dedicata all’Architettura per il sito de Le Cento Città non è cosa semplice per una serie di motivi che tenterò  di esporre sinteticamente. A quale pubblico vogliamo rivolgerci?
Ai soci in primo luogo, ma anche ad una platea  più vasta di visitatori del nostro sito per interessarli all’attività ed ai temi trattati nell’ambito delle ricerche svolte dall’Associazione e quindi indurli a seguirci con assiduità e, se del caso, suscitare il loro interesse ad entrare a far parte dell’associazione stessa apportando così nuovi contributi di idee e di partecipazione.

Nel primo caso possiamo pensare ad argomenti già collaudati facendo riferimento anche ad esperienze acquisite nel tempo in occasione delle nostre visite sul territorio: descrizione dei beni monumentali, dei centri antichi  considerati isolatamente oppure inseriti nel loro contesto storico ambientale, anche approfondendo tematiche più specialistiche quali il loro restauro, la loro funzione originale e l’attuale utilizzazione.

Fra i nostri soci sono presenti soggetti con competenze adeguate per professione, per cultura e per passione che tali temi hanno già trattato e possono  portare avanti ulteriori ricerche e riflessioni, che comunque sono sicuramente anche di interesse per quel più vasto pubblico che vorremmo raggiungere.

A tale scopo  il tema dell’architettura moderna nella nostra regione, considerata in tutti i suoi aspetti: dalla comprensione dei suoi significati complessi ed al rapporto con la società contemporanea è sicuramente un tema stimolante anche se molto più  impegnativo.

Nelle fasi preparatorie dell’ultima mostra da lui direttamente curata, Giancarlo De Carlo, l’architetto al quale dobbiamo la più bella architettura contemporanea presente nelle Marche – i Collegi Universitari di Urbino – poneva agli altri curatori questa domanda: “Intendiamo presentare solo i prodotti – le opere e i progetti – o considerare anche i processi e le idee che li hanno generati e alimentati nel loro farsi?”.

Questo tema, così articolato, presenta sicuramente aspetti particolarmente impegnativi ma al tempo stesso, di maggiore attualità e potrebbe interessare anche un mondo di giovani non immediatamente interessati a partecipare alla vita dell’Associazione ma se opportunamente stimolati in un prossimo futuro potrebbero essere indotti ad aderire ad essa apportando nuovi preziosi contributi.

Sottopongo queste mie riflessioni ai soci aspettando da parte loro utili consigli per articolare al meglio la nuova rubrica e soprattutto dichiarazioni di interesse per dar vita ad una casistica da argomenti specifici da portare avanti.

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