a cura di Giovanni Danieli
12-14 SETTEMBRE 2014
Venerdì 12 settembre
1° itinerario – Bologna storica
Ore 15.00 – 19.00
Bononia Alma Mater Studiorum (15.00-16.45)
Visita al Palazzo dell’Archiginnasio, alla sala dello Stabat Mater e al famoso Teatro Anatomico.
Saluto del Prof. Roberto Corinaldesi, Presidente della Società Medica Chirururgica di Bologna e
presentazione del Prof. Stefano Arieti, Docente di Storia della Medicina dell’Università di Bologna.
Il Palazzo dell’Archiginnasio fu costruito fra il 1562 ed il 1563 con l’intento di dare una sede unitaria
all’insegnamento universitario fino allora disperso in varie sedi. L’edificio cessò la sua funzione universitaria
nel 1803; dal 1838, dopo essere stato per alcuni anni scuola elementare, è sede della Biblioteca più
importante dell’Emilia-Romagna. La sala dello “Stabat Mater”, un tempo aula magna dei “Legisti”, ha preso
il nome in memoria della prima esecuzione, il 18 marzo 1842, dello Stabat Mater di Gioacchino Rossini, con
la direzione di Gaetano Donizetti. Il Teatro Anatomico, venne costruito interamente in legno d’abete. Il
soffitto a cassettoni, realizzato nel 1645 da Antonio Levanti, è decorato con figure simboliche
rappresentanti quattordici costellazioni e al centro Apollo, nume protettore della medicina, mentre la
cattedra del lettore, che sovrasta quella del dimostratore, è fiancheggiata dalle due splendide statue degli
“Spellati”.
Museo della Storia di Bologna (17.00-18.30)
Visita al Museo della Storia di Bologna. Saluto del Prof. Fabio Alberto Roversi Monaco, Presidente
di Genus Bonioniae – Musei nella Città.
Il Museo della Storia di Bologna è l’ultimo nato dei musei bolognesi e narra la storia della città dagli etruschi
ai giorni nostri. Situato all’interno di Palazzo Pepoli costituisce un prezioso esempio di museo moderno nel
contesto di un edificio di grande fascino storico.
Piazza Maggiore (18.30-19.00)
Visita di Piazza Maggiore con gli edifici pubblici più importanti del centro storico.
Piazza Maggiore costituisce da 2500 anni il cuore di Bologna. Un cuore vero perché i bolognesi non vanno
“in centro”, i bolognesi vanno “in piazza”. Su questo spazio incontaminato si affacciano gli edifici pubblici
più importanti della città: il Palazzo d’Accursio, il Palazzo re Enzo, il Palazzo del Podestà, la maestosa
Basilica di San Petronio (sulla cui facciata incompiuta compare la dolcezza della Madonnina di Jacopo della
Quercia), l’elegante Fontana del Nettuno, il Palazzo dei Notai e lo scenografico Palazzo de’ Banchi.
Sabato 13 settembre
2° itinerario – Bologna cristiana
Ore 9.00 – 12.30
Visita al Complesso di Santo Stefano (o delle sette chiese), Chiesa di San Domenico, Santuario ed
Oratorio di Santa Maria della vita, Basilica di San Petronio, con presentazione di Mirella Curzolo.
Il Complesso di Santo Stefano è il più singolare di Bologna, vero santuario cittadino e culla della fede dei
padri. Sorto attorno ad un primo nucleo del V secolo, accoglie edifici eretti fra il X e il XIII secolo dai
Benedettini. Nel loro insieme formano una ricostruzione simbolica dei luoghi della Passione di Cristo, come
attesta l’antica denominazione del complesso: ‘Sacra Hierusalem’.
La Basilica di San Domenico è una delle chiese bolognesi più ricche di storia d’arte. Al suo interno include
uno dei più bei cori lignei intarsiati del mondo e, nella cappella di San Domenico, la splendida arca
marmorea che custodisce le spoglie del Santo, una delle più pure creazioni dell’arte plastica italiana.
La Chiesa di Santa Maria della Vita, cui spetta il titolo di Santuario, ospita il famoso gruppo plastico della
Pietà, “Compianto del Cristo Morto”, uno dei più vigorosi ed espressivi capolavori della scultura italiana,
modellato nella seconda metà del ‘400 da Niccolò dell’Arca.
La Basilica di San Petronio, dedicata al patrono cittadino è la più grande e importante chiesa bolognese. La
costruzione fu iniziata nel 1390, nel 1514 Arduino degli Arriguzzi propone un nuovo modello a croce latina
che avrebbe superato in grandezza la chiesa di San Pietro a Roma. Secondo la leggenda Pio IV bloccò la
realizzazione di questo sogno megalomane.
3° itinerario – Bologna pittorica (ore 15.30 – 19.00)
Visita all’Oratorio di Santa Cecilia, Palazzo Fava e Oratorio di San Colombano, con presentazione di
Mirella Curzolo.
L’Oratorio di Santa Cecilia, incluso nell’antica chiesa Duecentesca di San Giacomo, è considerato oggi la
“Cappella Sistina di Bologna” per la bellezza del ciclo pittorico Quattro/Cinquecentesco che ne riveste
completamente le parete.
Palazzo Fava Ghisilieri prende forma in età medievale. Il ciclo pittorico Le Argonautiche e le storie di Medea
nella Sala di Giasone, ultimato nel 1584, costituisce una delle prima opere di ampio respiro dei Carracci per
cui Palazzo Fava costituisce una vera palestra di stile. L’edificio oggi ospita regolarmente mostre di opere
provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.
L’Oratorio di San Colombano racchiude uno splendido ciclo di affreschi, ispirato alle Storie della Passione e
al Trionfo di Cristo, frutto di una gloriosa “gara” tra gli artisti guidati da Ludovico Carracci. San Colombano è
oggi destinato ad ospitare la collezione di strumenti musicali antichi donata dal Maestro Luigi Ferdinando
Tagliavini, costituita da circa novanta pezzi tra clavicembali, spinette, pianoforti clavicordi e altri strumenti,
e la biblioteca specializzata del musicologo bolognese Oscar Mischiati. In tal modo l’itinerario si conclude
con un’anticipazione del programma “Bologna musicale” previsto per la mattinata di domenica.
Domenica 14 settembre
4° itinerario – Bologna musicale
Ore 8.30 – 11.30
Reale Accademia Filarmonica (Presidente Prof. Loris Azzaroni) e Sala Mozart, con presentazione
del Maestro Luigi Girati, già primo corno dell’Orchestra Sinfonica del Teatro Comunale di Bologna.
Museo della Musica, con la guida prestigiosa del Prof. Piero Mioli, docente di Storia della Musica
nel Conservatorio Rossini.
La Reale Accademia Filarmonica di Bologna venne fondata nel 1666 dal nobile Vincenzo Maria Carrati, con
sede nel palazzo di famiglia, con lo scopo di radunare musicisti professionisti. Nel corso della sua storia
plurisecolare, l’Accademia rappresentò sempre un punto di riferimento nella vita culturale bolognese fino a
divenire, nella seconda metà del Settecento, una delle istituzioni più alte della cultura musicale europea.
Anche il giovane Mozart ottenne qui il diploma di “Maestro compositore” il 9 ottobre 1770. A lui
l’Accademia, nel 1884, intitolò l’attuale sala dei concerti.
Il Museo della Musica è sito nel Palazzo Sanguinetti: l’edificio è stato riaperto al pubblico nel 2004 dopo un
lungo restauro che ha riportato all’originario splendore i ricchissimi affreschi interni che, realizzati tra la fine
del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, ne fanno uno degli esempi più alti del periodo napoleonico e
neoclassico a Bologna. L’idea di realizzare un Museo della musica a Bologna è nata non solo dalla necessità
di ribadire l’importanza dell’esperienza bolognese nell’arte della musica, ma anche dall’esigenza di portare a
conoscenza del grande pubblico il ricco e variegato patrimonio di beni musicali che il Comune di Bologna
possiede e custodisce da tempo.
Nelle giornate di venerdì e sabato, tra le 12.00 e le 15.00, si consiglia ai Soci una passeggiata “gourmet” nelle vie dell’antico mercato medievale nelle cui botteghe si potranno acquistare e degustare i prodotti tipici della tradizione gastronomica locale (mortadella, ciccioli, salsiccia passita, parmigiano reggiano, cioccolato, etc.). È questo il cuore di Bologna “la grassa”, dove i negozianti espongono la loro merce lungo gli stretti vicoli, nelle botteghe spesso prive di porte, sulle bancarelle nel piccolo mercato coperto. Nelle stesse vie è possibile visitare gli edifici originariamente destinati al “Mercato di mezzo” (la struttura ottocentesca che un tempo ospitava i banchi del mercato coperto, ora è uno spazio cross-over, principalmente destinato a degustazioni enogastronomiche) e al “Cinema Ambasciatori” (ex cinema a luci rosse, ristrutturato e riaperto come libreria della catena Coop e insieme come caffetteria, osteria,
spaccio gastronomico, sotto l’insegna di Eataly).
Per coloro che invece volessero dedicarsi allo shopping, si consiglia un itinerario nelle principali vie dei negozi nel centro storico, racchiuse nel Quadrilatero che comprende le aree tra Via Rizzoli e Via Farini e tra Via D’Azeglio e Via Castiglione. È la zona della città più antica, dove è possibile cogliere le atmosfere del passato, gustare i profumi della gastronomia artigianale, scoprire le storiche botteghe tuttora attive. Via D’Azeglio, chiusa al traffico, è una delle zone più raffinate della città, con storici negozi d’abbigliamento e stores con le marche più trendy. Altre zone esclusive sono quella di Via Farini, i portici dell’Archiginnasio e Galleria Cavour; in quest’ultima si trovano gli atelier delle grandi firme e le esclusive boutique per uno shopping all’insegna del lusso.
5° itinerario gastronomico
Venerdì 12 settembre
Ore 20.15
Bologna, Da Nello al Montegrappa
Dal 1948 è sinonimo di “mangiar bene a Bologna”. La tradizione dei piatti e dei sapori della cucina
tipica bolognese si sposa alla qualità degli ingredienti, alla calorosa accoglienza e al servizio
accurato.
Sabato 13 settembre
Ore 20.15
Bologna, Al Pappagallo
Il ristorante il Pappagallo sorge a due passi dalle due torri, in Piazza della Mercanzia in un palazzo
del ’300. La cucina affonda le radici nella tradizione bolognese, reinterpretando e
contemporaneizzando il proprio patrimonio gastronomico. Il ricordo costituisce il leitmotiv che
conduce all’interno di una esperienza gustativa tesa alla riscoperta dello spirito della bolognesità.
Domenica 14 settembre
Ore 13.30
Santarcangelo di Romagna, La Sangiovesa
Il Palazzo del Conte Nadiani, di origine settecentesca, appartiene dal 1990 alla famiglia Maggioli.
Partendo da un’idea visionaria e da un amore profondo per l’enogastronomia, grazie all’apporto
dell’amico Tonino Guerra, Maggioli decide di portare alla luce gli antichi resti del Palazzo Nadiani,
per farne il simbolo della cucina romagnola. Tornano così in vita i muri, le grotte e le salette per
trasformarsi nel Ristorante-Osteria La Sangiovesa: luogo di cultura e tradizione culinaria della
Romagna più vera.
Le immagini riprodotte sono opera di Romano Folicaldi
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